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FAVIGNANA |
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L'isola di Favignana la più grande delle Egadi dista da Trapani 9,17 miglia. Dal punto di vista geologico, la parte collinare dell'isola (colle S.Caterina) e quella pianeggiante ad occidente (Bosco) sono composte prevalentemente da roccia calcarea, mentre quella orientale (Piana) è quasi completamente composta da tufo conchigliare. I fondali costieri sono nel complesso prevalentemente rocciosi, tranne che nella parte meridionale ed orientale della Piana, dove è possibile riscontrare, sia sulla battigia che in vasti tratti di mare, sabbie provenienti dalla disgregazione delle rocce tufacee. (da pag.17 a pag.23) |
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Descrizione Itinerario | ||
In zona B, a circa 100 m in direzione nord da Punta Faraglione, si trova la Secca Sciubba, una piattaforma rocciosa che raggiunge la profondità minima di 12m e si allunga in direzione nord-est per circa 30 m. La zona esposta ai venti dei quadranti settentrionali ed allo scirocco, è frequentemente battuta da una forte corrente in direzione nord-ovest, che talvolta non permette di immergersi. L'immersione ha inizio sul cappello (N 37° 57' 474" - E 12° 18' 271"), toccando il fondo alla profondità di circa 14m. Il fondale roccioso della secca, popolato da ricci, Paracentrotuslividus, Arbacia lixula, Sphaerechinus granularis, è caratterizzato da una scarsa vegetazione fotofila e presenta numerose fenditure e buchi, ottime tane per i polpi (O.vulgaris). Procedendo in direzione est, si raggiunge dopo circa 8 m l'orlo della secca, dal quale si scende verso un primo gradone a 18m di profondità. Costeggiando la secca in direzione nord per 35 m, si possono osservare i numerosi anfratti e le piccole grotte che sono un ottimo rifugio per le cernie (Epinephelus marginatus), procedendo con cautela, infatti, non è difficile scorgerle fuori dalla tana.
La vegetazione lungo il margine della secca è rappresentata soprattutto da P. oceanica, habitat di numerose specie di labridi (Symphodus tinca, Labrus viridis). Lungo le pareti a 20m, è possibile osservare le gorgonie bianche, Eunicella singularis, le gorgonie gialle, Eunicella cavolinii, e i primi rametti di gorgonie rosse, Paramuricea clavata, oltre a coloratissimi organismi incrostanti (S. cunctatrix, Crambe crambe). L'immersione prosegue pinneggiando in direzione nord-est dove, dopo 25m, si raggiunge un falsopiano posto alla profondità di 23m che presenta una grotta passante, lunga circa 10m. Questa è la zona più interessante per l'immersione, le pareti e la volta, alta poco più di 2m, sono interamente ricoperti da Madrepore arancione (A. calycularis) e spugne incrostanti di diversi colori sulle quali è possibile osservare numerosi nudibranchi, tra i quali maggiore è la presenza della vacchetta di mare (Discodoris atromaculata). Uscendo dalla grotta si raggiunge la profondità massima di 25m, su un fondale misto di sabbia e roccia quasi interamente ricoperto dalla Posidonia. Nuotando prima in direzione nord-ovest per 15m, poi descrivendo un semicerchio (per circa 10m) e portandosi verso sud-est per altri 15 m, si comincia a risalire lentamente fino a 16m, costeggiando nuovamente la parete della secca che si presenta adesso alla nostra destra. Illuminando gli stretti anfratti della roccia è possibile scorgere la murena, Muraena helena o, più raramente, il gronco Conger conger, mentre nelle volte delle piccole grotte non è difficile scorgere i rossi rami del falso corallo, Myriapora truncata. Dopo aver nuotato per 35m in direzione sud, si raggiunge nuovamente l'orlo della secca a 14m, per ritornare al punto di inizio dell'immersione. (da pag.45 a pag.49) |
2000 © "La Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi" a cura di: F. Bertolino; Istituto di Biologia Marina (Consorzio Universitario di Trapani) I. C. Puleo; Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Trapani A. Modica; Centro Oceanologico Mediterraneo di Palermo A. Santulli; Istituto di Biologia Marina (Consorzio Universitario di Trapani) |
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